Credo tu lo abbia visto, ma te lo descrivo comunque. Ci sono questi quattro amici trentenni. Il film parla di loro, ma credo parli in generale di quell’età, di quella fase. Cambiamenti, problemi, scoperte, poche risposte per troppe domande. Mi sa che all’inizio si ritrovano tutti ad una festa. Scusa, ma è passato un po’ di tempo e non ricordo proprio cosa cavolo si festeggiasse. Ma non è importante. Te li descrivo. Dai, non puoi non averlo visto! Ci sono tante scene corali, con chiacchierate, riflessioni, ricordi nostalgici e progetti vaghi ma sognati. Però preferisco raccontarteli uno ad uno. Allora… C’è il protagonista. Sposato, una bella moglie in attesa di un figlio, il loro primo figlio. Sembra davvero innamorato, ma ci sono le solite tensioni, un po’ di nervosismo, paure, anche una specie di senso di vuoto o di soffocamento, annegamento nell’abitudine. E che gli succede? A questa famosa festa (ma cosa cavolo si festeggiava?) incontra una bella biondina, una diciassettenne che si mostra subito interessata. E lui? Beh, sarà stato il momento, l’ormone impazzito, la novità, il senso di proibito (lui trentenne sposato, lei diciassettenne…e che vuoi di più? Dai, ammettilo!), lui inizia a sentirsi tutto ingrifato! E ci credo, mi sarei sentito così pure io! Avresti dovuto vederla nuda o, meglio ancora, in quella scena con un vestitino senza reggiseno sotto. Non sto a spiegarti da cosa si capisse. Ok, torniamo a noi! Insomma, questo tipo tanto fa che poi finisce per incontrare la biondina. Ci finisce a letto dopo una brutta litigata con sua moglie che aveva capito tutto. Ottimo alibi! Si pente al risveglio. Via di corsa e la poveretta, in lacrime, per strada, che insegue la sua auto. Naturalmente la moglie lo aspetta decisamente “indispettita” per tutta la faccenda. Solita roba. Coltello in mano! Vaffanculo! Bastardo! Io ad aspettarti incinta! Maledetto! Ti ammazzo! Via di casa! Ma no! Non hai capito niente! Non è come pensi! Non capisci come mi sento! Se mi mandi via, non torno più! Pum! (Porta che sbatte e via). Qualche lacrima non guasta mai. Naturalmente faranno la pace, ma il finale è molto ambiguo. Lui in casa con la bambina, lei che corre al parco con “compagno di jogging”. Mi sa vendetta è compiuta, tutto il sogno è crollato. E gli altri tre amici? Dai, te la faccio breve. C’è quello sposato e con un figlio. La moglie gli rimprovera sempre di essere un fallito, un immaturo, di essere poco presente. E lui sente qualcosa che gli cresce dentro, una voglia di cambiare e fuggire. E che scenata quando torna a casa con l’orecchino! Alla fine decide davvero di mandare tutto al diavolo e andarsene. Un terzo amico è forse quello più sofferente (e insofferente) di tutti. Irrequieto, insoddisfatto. E con un rapporto difficile con suo padre gravemente malato. Che tristezza quando corre al capezzale, per un’ultima parola di affetto, di amore, comprensione, pace. Naturalmente non arriva in tempo. E non farà che rimproverarselo. L’ultimo è uno che vive alla giornata. Nessun progetto a lungo temine, ogni attimo colto e vissuto senza rimpianto. Un tipo alternativo. E sempre con donne diverse nel proprio letto…beato lui, maledetto bastardo! Una di queste è addirittura Carmen Consoli (bastardo!). Non è un caso, perché una sua canzone fa da colonna sonora…e dà il titolo al film!
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