Fra le 13,00 e le 13,10 rincorrevo sempre quell’autobus. Non era mai puntuale o forse non lo ero io. Quel giorno vidi chiudere la portiera davanti ai miei occhi e mentre mi chinavo per raccogliere la sciarpa strattonata dal vento, mi colpì la visione di quella splendida scarpa, grigia col tacco ricoperto di velluto. Pavoneggiava fra tante orribili calzature anonime. Ma l’autobus la portò via in qualche attimo. Maledizione, chi c’era in quella scarpa?
di Giangi Tagliente
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