C’era una volta,
una mamma grassottella e premurosa che un bel giorno aveva deciso di sorprendere tutta la famiglia preparando tante cose buone. Canticchiando, aveva impastato tutto il giorno, riempiendo di farina vestiti, capelli e cucina. Pensava a suo marito, sarebbe stato felice del vino, a suo figlio e alla sua bambina. Già, la sua bambina, sorrideva pensando che da quando l’aveva ricevuta in dono, sua figlia non si era più tolta di dosso quella graziosa mantellina. E poco male se d’allora tutti la chiamavano
Cappuccetto Rosso.
Si era accorta che la sua figliola era particolarmente vispa:
“Cappuccetto Rosso, visto che oggi sei tanto vivace e non stai un attimo ferma, perchè non vai dalla nonna a portarle un po’ di vino e focaccia?”
“Sì mamma!”
“Mi raccomando, fai attenzione e torna prima che piova!”
“Sì mamma!”
La guardava trotterellare con il cestino di vimini ricco di delizie, e quando era ormai sparita dalla sua vista, la mamma rubiconda aveva ripreso a rassettare la casa, a sistemare tutte le sue ricette sparse e a scriverne di nuove, magari un giorno avrebbe cucinato per gente altolocata, chissà.
Mentre mescolava le verdure nel pentolone, dalla finestra con vista bosco, aveva intravisto passare il cacciatore Gino. Era sempre affascinata da quell’uomo, ma per carità, era solo un tenero affetto. E le piaceva il modo in cui ogni giorno la salutava con un cenno del cappello. Quel giorno, però, il cacciatore Gino l’aveva ignorata, era passato di filato con aria preoccupata, perdendosi subito nel bosco. Tanto era bastato per agitare la mamma di Cappuccetto Rosso, in fondo l’ultima volta che aveva visto Gino così è stato quando dava la caccia a un orso, piccolo sì ma pericoloso. Oddio, cosa mai starà succedendo in quel bosco? E se ci fosse un animale grosso e feroce? E se cominciasse davverop a piovere e Cappuccetto Rosso si perdesse? Beh, la strada per arrivare dalla nonna è breve e rettilinea ma… insomma, si sa come possono andare queste cose, no? In preda all’agitazione pensava se andare alla ricerca di sua figlia…no, meglio di no, tra poco arriveranno marito e figlio, si allarmeranno non trovandola. Forse Cappuccetto Rosso si sarà fermata a giocare con gli scoiattoli, ah, e meno male che mi ero raccomandata: fai presto, stai attenta Cappucceto Rosso!
La mamma era sul punto di piangere quando all’improvviso, con il primo buio e una timida pioggia, aveva visto spuntare da dietro una siepe il cacciatore che portava in braccio Cappuccetto Rosso e dava la mano alla nonna.
Entrambe avevavo lo sguardo spaventato e i vestiti strappati e troppo bagnati: la pioggia era leggera e appena cominciata. Ma non importava, la mamma pensava solo a correre incontro alle due, che bello riabbracciarle!
“Cappuccetto Rosso, mamma! Ma cosa vi è successo? Gino…spiegatemi qualcosa!”
“Un lupo…”
“No no Gino, lo racconto io: allora mamma, un lupo cattivo è entrato in casa della nonna, l’ha mangiata, poi quando sono arrivata io ha mangiato anche me…”
“Ma figlia mia, cosa dici?”
“No signora: ero sulle tracce del lupo da questa mattina, eh…”
“Nonna nonna, dillo tu alla mamma!”La nonna farfugliava…”Be, cara… il lupo è entrato in casa eh..”“Sì sì mamma, il lupo era nel letto della nonnna con la sua camicia da notte e la cuffietta, e la pancia gonfia così: e certo! Aveva mangiato la nonna!”
“Ma insomma, siete impazziti tutti? E questo lupo, dov’è? Scommetto che Gino gli ha tagliato la pancia per farvi uscire e adesso è morto, giusto?”
“Sì mamma!”
“Sì figlia mia!”
“Sì signora, l’ho ucciso proprio così!”
La mamma era sempre più agitata: per l’ansia che Cappuccetto Rosso le aveva dato, perché era tornata tardi e ora non riusciva a credere alle sue orecchie. Buon Dio, certo che avevano tutti una gran bella fantasia: una bimba si perde nel bosco, il cacciatore l’accompagna dalla nonna, lei non vuole stare sola e tornando tutti al punto di partenza per mangiare insieme pane, pizza e focacce. Ecco, è successo solo questo, e loro ci mettono in mezzo un lupo travestito e un salvataggio pazzesco.
Smaltita la rabbia, però, la mamma grassottella aveva cominciato a sorridere all’idea di tanta creatività, e ora era felice di aver riunito tutti attorno alla tavola. Ignorando le proteste di
mamma, figlia e cacciatore che ancora sbraitavano per affermare la verità della loro storia.
Fine
Maria Grazia