06:40: La sveglia con le ruote di gomma comincia a trillare, a lampeggiare e io devo essere più veloce di lei, fermarla prima che si butti giù dal comodino e corra ovunque nella stanza delle altre cinque che beate loro dormono.
06:45-07:00: Latte caldo scaldato in uno scaldino di una delle mie coinquiline, l’aroma del caffè che è lì a dirmi “forza M.G., anche oggi ti do la carica, bevimi tutto!”, le fette biscottate con la marmellata della mamma affondano nella tazza prima, nella mia pancia poi, e via di corsa alla tappa successiva.
07:00-07:15 c.ca: In bagno. Minuti tutti per me.
Apro la porta, attraverso il corridoio, quasi inciampo nello stendino, investo la prima che riemerge dal sonno e via in camera a capire quale potrebbe essere l’abbigliamento migliore per affrontare l’ennesima giornata fuori casa. Borsa strapiena, busta con il pranzo, abbonamento, documenti.
07:45: Devo correre per prendere il treno, nelle cuffie i Sistem of a down o la Donà? No, oggi meglio i Kings of convenience.
08:02: Salgo l’ultimo gradino, lotto tra la calca del treno espresso proveniente da Torino Porta Nuova e diretto a Lecce; con i miei bagagli quotidiani fatico a trovare posto. Oh, finalmente ci siamo, un po’ di riposo!
8:35: Fermata a Monopoli, c’è Andrea, c’è Silvia. Ci incamminiamo verso l’ufficio.
09:00-18:00: Il tempo scorre, lento o come un fulmine, tra rabbia, questioni varie, telefonate improbabili, difficoltà con gli inserzionisti e i colleghi, appuntamenti, riunioni. Ma per fortuna non mancano confidenze, risate e la tisana delle 17:00.
18:15: Ancora sul treno. Leggo? Scrivo? No, adesso parlo con chi viaggia con me.
!8:50: Sono a Bari. Corri, la spesa!
20:00: Arrivo a casa, metto tutto al suo posto, in ordine, preparo la cena… Ma quanti siamo, 2, 4 o 10? Ok, tutto il palazzo si riunisce, mi serve un rinforzo. E’ ora di pensare al pranzo per domani.
23:00/24:00: Rimetto la sveglia. Domani si ricomincia.
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