Era domenica 4 Agosto e Giulia, la donna-cannone del paese, volteggiò tre volte sul sagrato della piccola chiesa, senza piangere. Corse verso casa con pesanti salti di danza ma senza fatica, facendosi strattonare dal vento i lunghi capelli crespi e radi. Senza sudore spalancò la porta d’ingresso per saltare fra le braccia della nonna e urlare quello che aveva appena sentito per la prima volta: “Giulia, sei bellissima!”.
Giangi
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